giovedì 24 gennaio 2013

feste e vacanze

I coreani seguono il calendario gregoriano, ma alcune feste, le più tradizionali e radicate nella cultura coreana, seguono il calendario lunare. Durante le feste nazionali, banche e uffici sono chiusi, ma i grandi magazzini, la maggior parte dei ristoranti, i musei, i palazzi ed i parchi d’attrazioni sono aperti. In genere, le feste che seguono il calendario gregoriano cadono sempre lo stesso giorno ogni anno, mentre le festività basate sul calendario lunare si tengono ogni anno in date differenti.

Lanterne festive in CoreaCapodanno solare (1 gennaio)
Il primo giorno dell’anno solare.
Seollal (February) Seollal, o Capodanno lunare, cade il primo giorno del primo mese del calendario lunare, ed i giorni precedente e seguente. Seollal è, insieme a Chuseok, una delle feste nazionali coreane più importanti; dura tre giorni durante i quali i coreani fanno visita alle proprie famiglie, mangiano cibo speciale per questa festività (ttokguk e manduguk) e fanno giochi tradizionali o fanno volare gli aquiloni.
Durante Seollal le famiglie coreane tengono cerimonie commemorative per ricordare gli antenati e fanno un inchino particolare agli anziani della propria famiglia, che si chiama sebae.

Giorno del Movimento per l’Indipendenza (marzo)
Questa festa nazionale coreana commemora la dichiarazione d’indipendenza, che ebbe luogo il primo marzo 1919. La dichiarazione viene letta durante una cerimonia che si tiene al Parco Tapgok, a Seoul.

Festa del Lavoro (maggio)

La Festa del Lavoro non è vacanza nazionale in Corea, ma il primo maggio molte banche ed uffici chiudono.

Festa dei Bambini (maggio) Festa dei bambini in Corea del Sud
Questa giornata è dedicata a tutti i bambini coreani, che hanno un giorno di vacanza in cui i loro genitori li portano a visitare parchi d’attrazioni e divertimenti, zoo ed altri luoghi d’interesse turistico.
(un pò come il Kodomo no Hi in Giappone)

Compleanno di Buddha (maggio)
Il Compleanno di Buddha (Seokka Tanshin-il) si festeggia l’ottavo giorno del quarto mese lunare. In occasione di questa festività, nei templi buddisti di tutta la Corea si celebrano cerimonie e si appendono lanterne colorate nei cortili dei templi.
La domenica precedente il Compleanno di Buddha, queste lanterne vengono accese e portate in processione per le strade.

Il Giorno della Commemorazione (giugno)
Questa festa nazionale coreana è dedicata ai caduti che morirono per la patria, ed una cerimonia speciale si tiene al Cimitero Nazionale di Seoul.

Festa della Costituzione (luglio)
Questa festa nazionale commemora la costituzione coreana, che fu proclamata il 17 luglio 1948.

추석 秋夕 Chusŏk (15 agosto)
Cade il 15 agosto  come da noi Ferragosto ed è per i coreani molto importante.
Chusŏk, che letteralmente significa “luna d'autunno”, è inizialmente, come da noi, la festa del raccolto, una festività agricola che serve per riposarsi dopo le fatiche della mietitura ma, mentre da noi oggi il Ferragosto significa andare in vacanza al mare o in montagna, in Corea significa far visita alla propria famiglia originaria in campagna, ai genitori, ai nonni, ai parenti è quindi una festa che ha qualcosa in comune con il nostro Natale, se così si può dire.
È la più grande festività coreana, il giorno della riunione delle grandi famiglie, una festa che è osservata ovunque, sia in città che in campagna.

Festa della Liberazione (agosto)
Questa vacanza nazionale ricorda il giorno in cui il Giappone si arrese alle Forze Alleate e la Corea fu liberata.

Festa della Fondazione (ottobre)
La festa nazionale della Fondazione è una vacanza nazionale che commemora la fondazione della nazione coreana nel 2333 AC, per opera del leggendario re-dio Dangun. In questa occasione si tiene una cerimonia in cima al Monte Manisan, nella provincia di Ganghwado.

Natale – 25th dicembre
Il Natale è festa nazionale in Corea, perché il 25% circa della popolazione sud coreana è cristiana. Il 26 dicembre però, il giorno di Santo Stefano, in Corea non si fa vacanza.

attrazioni a Seoul

Museo Nazionale della Corea
Se volete capire meglio la cultura coreana un idea è andare a vedere il Museo Nazionale della Corea
Il museo è aperto i giorni feriali dalle 09:00 alle 18:00 e sabato, domenica e giorni festivi dalle 09:00 alle 19:00.
Per leggerne di più, andate alla pagina sul Museo Nazionale per ulteriori informazioni.


La Porta di Dongdaemun
La ‘Grande Porta dell’Est’ è una zona perfetta per fare acquisti a buon mercato. Si possono passare ore in questa zona che è particolarmente famosa per i suoi mercatini. Nella zona di Dongdaemun si può comprare di tutto. È anche molto facile arrivare in questa zona, grazie alla sua posizione centrale a Seoul ed alla fermata della metropolitana. (leggi di più).

Torre di Seoul
Se volete vedere un panorama fantastico di Seoul, visitate la Torre di Seoul. Costruita in cima ad una collina di 262 metri nel Parco di Namsan, si trova a 480 metri sul livello del mare. Da lì si possono vedere l’intera città e dintorni. (leggi di più)
La Torre si trova a: San 1-3, Yongsan-dong 2-ga | Yongsan-gu, Seoul, Corea del Sud

Everland, Seoul
Everland (immagini) è il più grande parco di divertimenti a Seoul, si trova a Yongin, Corea del Sud. Everland è enorme ed include un parco acquatico, che si chiama Caribbean Bay, uno zoo e varie giostre ed attrazioni divise per aree tematiche, si trova a circa un’ora e mezza di autobus da Seoul ed è una tappa d’obbligo per una giornata all’aperto con la famiglia e/o gli amici. (leggi di più)
Si trova a: 310 Jeondae-ri, Pogok-myeon, Yongin-si, Gyeonggi-do

Yook Sam, (edificio "63"), Seoul
Yook-Sam, a Seoul, è uno degli edifici più alti della Corea del Sud e si chiama 63 perché ha 63 piani. Dal suo osservatorio, al sessantesimo piano, ci si può godere una splendida vista di Seoul. Nell’edificio 63 si trovano anche un cinema IMAX, negozi, un acquario, il 63 Seaworld nel quale la vasca dei pinguini attira molti bambini, ristoranti (il 63 Building Buffet Pavillion) e recentemente anche un museo delle cere. (leggi di più)




Korean Folk Village
Il Korean Folk Village 한국민속촌 (official site) si trova a Yongin, è una ricostruzione accurata di un villaggio coreano tradizionale, com’erano i villaggi coreani nel passato. Vi sono ricostruzioni di case tradizionali coreane ed altri edifici; laboratori artigianali in cui gli artigiani realizzano manufatti alla maniera tradizionale, ed anche ristoranti coreani tradizionali. È un luogo che amerete se vi interessano le culture antiche e le tradizioni. (leggi di più)

i coreani

I coreani chiamano se stessi in coreano Hangukin o Hanguk saram.
Il popolo coreano è un gruppo etnico dell’Asia orientale e si crede faccia parte delle popolazioni altaiche, come i mongoli, i tungusi e i turchici. I resti archeologici suggeriscono che i coreani discendono dai gruppi altaici che provenivano dalla Siberia del centro-sud. I coreani costituiscono la popolazione più omogenea del mondo, dal punto di vista sia etnico sia linguistico. 
Ci sono alcune minoranze in Corea: alcuni cinesi, giapponesi ed occidentali ma pochi.
La popolazione coreana è tanto omogenea che, se sei un occidentale in Corea, ti sembra di non passare inosservato (la stessa cosa che è capitata a me quando sono andata a Shizuoka, Giappone) e, in città e villaggi piccoli, i coreani fissano gli occidentali perché non sono abituati a vedere gente di etnia diversa.

Il coreano è una lingua distinta, che deriva dalle lingue altaiche ed è quindi completamente differente dal giapponese e dal cinese (anche se, durante la sua storia, il coreano fu influenzato da queste due lingue) ed ha qualche somiglianza col mongolo.

I coreani sono molto orgogliosi della propria cultura e della propria identità nazionale, sono piuttosto amichevoli e farebbero di tutto per aiutare gli amici, poiché le relazioni interpersonali sono molto importanti nella cultura coreana. Anche la famiglia è estremamente importante per i coreani ed anche l’obbedienza ed il rispetto verso i più anziani.
L’età in Corea è talmente importante che anche un anno di differenza tra due persone significa che il più giovane dovrà rivolgersi al più anziano con rispetto per questo, una delle prime cose che i coreani chiedono quando conoscono qualcuno e l’età, e chiedere l’età delle persone in Corea non è mancanza di rispetto come lo è in occidente. Perciò, se un coreano ti chiede la tua età, non ti sentire offeso. Questo rispetto per i più anziani ed il valore dato alle relazioni interpersonali derivano dal Confucianesimo, una filosofia che arrivò in Corea dalla Cina. Il Confucianesimo permea la cultura e la mentalità coreana in ogni aspetto e, se conosci il Confucianesimo, capirai la maggior parte parte della cultura coreana.

la cucina coreana

La cucina coreana ha molto in comune con la cucina giapponese e quella cinese, questo perché nella sua millenaria storia è stata invasa da orde di Mongoli e per ben due volte annessa al Giappone, di suo però ha aggiunto l'uso abbondante delle spezie.
Circondata dal mare, il pesce assume una grande importanza nella dieta coreana ma ancora di più la carne, soprattutto quella bovina.
Come in Cina e in Giappone non v'è pane ma riso bollito che viene insaporito con varie qualità di vegetali e salse molto piccanti come ad esempio i famosi cavoli e le rape in salamoia (il cosiddetto kimchi 김치) e la carne cotta direttamente sul fuoco (il pulgogi 불고기). 
Dalla cucina coreana tradizionale mancano completamente il latte e i latticini come in Giappone (soltanto ora vengono introdotti nelel diete e per i bambini).
Naturalmente per mangiare si usano i bastoncini invece della forchetta e chi non ha mai provato a usarli può restare un po' impacciato le prime volte. Le posate sono costituite dai bastoncini e dal cucchiaio: il coltello non viene mai messo in tavola perché tutti i cibi sono già in precedenza tagliati nella giusta misura.

CURIOSITA' GASTRONOMICHE
Fra le curiosità gastronomiche che si allontanano decisamente da quelle che sono le nostre usanze sono i bachi da seta, venduti per le strade d'estate, cotti nello stadio di pupa, oppure le formiche rosse arrostite, utili (dicono) contro i bruciori di stomaco, o ancora la carne di cane, venduta in ristorantini specializzati, molto salutare d'estate contro il caldo, o infine tutto ciò che prescrive la farmacopea locale, come i serpenti, le corna di cervo, e così via.
Non tutti i cibi sono diversi dai nostri, anzi molti sono uguali, ma vengono impiegati in modo diverso che da noi. Ad esempio, esistono i pomodori, ma questi, anziché essere considerati verdura e quindi consumati in insalata, vengono considerati come frutta e serviti fuori pasto, tagliati a fette e zuccherati, un po' come da noi si serve un dolce quando si va a far visita a qualcuno.

Se il riso assume in Corea la funzione che ha il pane in Italia, il kimch'i fa da companatico: può essere condimento o addirittura fare da secondo, assieme a tanti altri piccoli piattini assortiti (germogli di soia, pesciolini, alghe, cetrioli, tufu, salsa di soia).
Il kimch'i 김치 è il cibo che, assieme al riso e al carbone per il riscaldamento, deve essere messo da parte per poter superare il lungo e freddo inverno coreano. Un tempo, chi non metteva da parte in autunno una scorta di kimch'i adeguata, si trovava a mal partito quando finivano le provviste.
Il kkaktugi è un altro tipo di kimch'i molto gustoso. Oggi il kimch'i viene anche prodotto industrialmente ed è venduto nei supermercati, ma le famiglie tradizionali continuano a produrlo in casa, seguendo le proprie antiche ricette, fornisce vitamine, acido lattico e minerali che altrimenti mancherebbero dalla dieta invernale. Esistono vari tipi di kimch'i, alcuni preparati semplicemente con cavoli cinesi, sale, peperoncino, altri con piccole rape, sale, peperoncino e con l'aggiunta di pesce secco. Si può dire che ogni regione e ogni famiglia abbia la sua specialità.
La preparazione del kimch'i (detta kimjang 김장) è un lavoro che in genere impegna tutte le donne di casa per vari giorni, durante i quali il tempo atmosferico non deve essere né troppo freddo né troppo caldo, altrimenti il kimchi rischia di iniziare troppo presto la fermentazione e andare a male. La suocera collabora con le nuore e con l'eventuale domestica: tutti danno il loro contributo perché il kimch'i riesca saporito e nutriente.

Un altro dei piatti famosi è il pulgogi, pul in coreano significa “fuoco”, mentre kogi significa “carne”. La parola pulgogi, formata appunto da questi due termini, significa quindi “carne al fuoco”, ovvero “carne alla brace”. Questo è un piatto che ha origini antichissime, dai tempi in cui probabilmente anche i coreani erano nomadi e si nutrivano prevalentemente di carne. Oggi i coreani sono piuttosto vegetariani, con un moderato consumo di carne, di pesce e di uova, ma la tradizione del pulgogi permane.
Quando al ristorante si ordina il pulgogi (pronuncia italiana: pulgoghì), viene portato in tavola un braciere con sopra un'armatura metallica bucherellata, e poi tanti piattini, contenenti salsa di soia, salse varie e tante fettine di carne molto strette (larghe uno o due centimetri). Quando l'armatura metallica è abbastanza calda, si mettono su di essa alcune fettine di carne a cuocere, prendendole con i bastoncini, e le si cosparge di una salsa che dà un gusto dolciastro alla carne. Le fettine vengono di tanto in tanto rigirate in modo che cuociano bene, poi, quando sono cotte a puntino, si possono gustare e nel frattempo se ne mettono a cuocere altre.

Piatto tipico dell'estate, il naengmyŏn, spaghettini di grano saraceno variamente conditi, viene di solito consumato dopo il pulgogi per rinfrescarsi. Gli spaghettini di grano saraceno serviti nell'acqua rinfrescante del tongchimi (radici in salamoia), apprezzati nell'antichità nella parte settentrionale della penisola coreana, sono stati i precursori dell'attuale naengmyŏn, che significa “spaghettini freddi”, originariamente era un piatto apprezzato nella stagione invernale, ma oggi è consumato tutto l'anno, con una certa predilezione per la stagione estiva (piatto simile esiste in Giappone col nome di soba).
Grosso modo il naengmyŏn si distingue in due tipi: il mul naengmyŏn e il pibim naengmyŏn.
Il primo si riferisce agli spaghettini di grano saraceno serviti in brodo di carne freddo o nell'acqua del tongchimi, mentre il pibim naengmyŏn si riferisce agli spaghettini mischiati con amido di grano o di patate dolci e serviti con una salsa piccante invece del brodo. I naengmyŏn si digeriscono facilmente e danno una sensazione di freschezza dopo averli consumati.
Il mul naengmyŏn è facile da preparare. Normalmente gli spaghettini si comprano già pronti e sono ormai pochi quelli che li preparano in casa, un po' quello che succede da noi per gli spaghetti. Il brodo viene preparato con carne di bue, di maiale o di pollo, e poi viene raffreddato.
Gli spaghettini bolliti vengono posti nel brodo assieme a fettine di carne bollita, uova fritte in padella, pere e porri affettati. Prima di consumarli, agli spaghettini vengono aggiunti mostarda e aceto. Per chi non ama il brodo freddo, è disponibile il brodo caldo. In certe regioni, poi, il brodo viene preparato con ostriche e altri frutti di mare, invece della carne.
Anche il pibim naengmyŏn è semplice da preparare. Sugli spaghettini bolliti vengono poste sottili fette di pera, di carne di bue e di maiale, e il tutto viene poi mischiato con spezie, fra cui olio di sesamo, salsa di soia e pasta di peperoncini rossi Oltre agli spaghettini di grano saraceno vi sono poi gli spaghetti alla soia, che servono per una zuppa fredda nota come kongguksu. Anche questo è un piatto che si consuma preferibilmente d'estate. I semi di soia, ricchi di proteine vegetali, vengono macinati in un brodo schiumoso e mischiati con spaghettini di grano. Talvolta vengono aggiunti semi di sesamo macinati e brodo di pollo freddo.

Il kujŏlp'an è un piatto che faceva parte della cucina dei re della Corea nel periodo Chosŏn (1329-1910) e originariamente veniva servito su un piatto di legno con nove sezioni.
Dalla forma del contenitore deriva infatti il nome del piatto: ku in sino-coreano significa “nove”. Fu creato in modo che avesse una sezione nel centro e otto altre sezioni attorno, così ognuno dei nove cibi risultava separato dagli altri. Ognuna delle sezioni viene riempita con un cibo diverso: vitello, funghi, cetrioli, carote e uova fritte, avvolti in un sottile strato di frittella di riso. Si sceglie la carne di vitello e i vegetali da ognuna delle otto sezioni e li si mette sulla focaccia centrale. Il kujŏlp'an è in un certo senso anche un'opera d'arte: i colori delle varie sezioni devono armonizzarsi fra loro, come in un quadro, e la preparazione richiede perciò un tempo piuttosto lungo.

Anche il shinsŏllo è un piatto che venne creato durante il periodo Chosŏn. Al centro della speciale pentola che costituisce il shinsŏllo, viene posto il fuoco. Si fa cuocere il piatto mettendovi vegetali, frutti di mare e carne. Questi ingredienti vengono fatti bollire nel loro sugo.
Siccome questo era un piatto che richiedeva molti ingredienti, oltre al tempo richiesto per i preparativi, in passato solo i re e i nobili coreani potevano permettersi di gustarlo. Per la sua preparazione si usano fino a 25 componenti diversi: carne, cetrioli di mare, funghi, uova, vegetali, noci e pinoli.
Nel giorno di Chusŏk 추석 秋夕che corrisponde al nostro Ferragosto ci sono delle ricette un pò diverse un pò come in Giappone la festa di Capodanno.

martedì 22 gennaio 2013

geografia e clima

La Corea è una penisola, che si trova tra il Giappone (ad est) e la Cina (ad ovest) ed è bagnata dal Mare Orientale (o Mar del Giappone) ad est e dalla Baia di Corea e dal Mar Giallo ad ovest, mentre a settentrione è delimitata dai fiumi Amnokkang (Yalu) e Tuman-gang (Tumen), che la separano dalla Manciuria. 

GEOGRAFIA
La Penisola Coreana è lunga circa 1.000 km e larga 300. L’intera Penisola Coreana misura circa 220.000 km quadrati, dei quali circa il 45% (99.200 km quadrati) è costituito dalla Corea del Sud (grande più o meno quanto l’Ungheria).
La Penisola Coreana si trova tra il 43esimo ed il 33esimo grado di latitudine nord e, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, fu divisa in due nazioni distinte (Corea del Nord e Corea del Sud) al 38esimo parallelo, ha circa 72 milioni di abitanti, tra Nord e Sud Corea, e circa 50 milioni di persone vivono al sud. Penisola Coreana – geografia fisica Il 70% del territorio della Penisola Coreana è montagnoso.
Le pianure più grandi (circa un quinto del territorio) si trovano lungo la costa occidentale della Corea. Le principali catene montuose sono Nangmin al nord e T’aebaek al sud, mentre le montagne più alte sono il Monte Baekdu (o Paektu) al nord (2.744 m) e il Monte Hallasan al sud, in Chejudo.
La costa coreana è frastagliata ed al territorio coreano appartengono circa 3.000 isolette, delle quali le principali sono Ullungdo nel Mare Orientale e Chejudo, di fronte all’angolo sud-occidentale della Penisola Coreana. I fiumi principali nella parte settentrionale della Penisola Coreana sono il Fiume Amnok (790 km), il Fiume Tuman (520 km) ed i fiumi Taedong, Chongchon e Chaeryong.
Al sud, i fiumi più importanti sono: il Fiume Naktong (525 km, il più lungo nella Corea del Sud), il Fiume Han (514 km, il fiume di Seoul), il Fiume Kum (401 km), ed i fiumi Yongsan e Tongjin.

CLIMA
La Corea ha quattro stagioni distinte ed il clima in estate ed inverno è abbastanza estremo, perché la Penisola Coreana è direttamente esposta ai venti settentrionali in inverno ed ai monsoni in estate. L’autunno e la primavera sono le migliori stagioni in Corea, in quanto il clima è mite e le giornate sono solitamente assolate.
In inverno può fare abbastanza freddo, con temperature minime che possono arrivare fino a – 20 gradi centigradi, mentre il clima estivo è piuttosto umido e piove molto a causa dei monsoni.
In estate  le temperature non sono eccessivamente alte, raramente al di sopra dei 30 gradi centigradi, ma la temperatura percepita è maggiore a causa degli alti livelli di umidità.

UNITA' AMMINISTRATIVE
Le principali unità amministrative della Corea del Sud sono sette città metropolitane (città con più di un milione di abitanti) e nove province. Le città metropolitane sud coreane sono, in ordine decrescente di grandezza: Seoul (la capitale della Corea del Sud, con più di 10 milioni di abitanti) Busan Taegu Inch ’eon Kwanjiu Taejon Ulsan Le nove province sud coreane (do in coreano) sono: Cheju-do, Cholla-bukto (Cholla settentrionale), Cholla-namdo (Cholla meridionale), Ch'ungch'ong-bukto (Ch'ungch'ong settentrionale), Ch'ungch'ong-namdo (Ch'ungch'ong meridionale), Kangwon-do, Kyonggi-do, Kyongsang-bukto (Kyongsang settentrionale), Kyongsang-namdo (Kyongsang meridionale).

lunedì 21 gennaio 2013

psy 싸이 - (Park Jay Sang) Gangnam Style 강남 스타일

Park Jae-Sang (Coreano: 박재상; Seul, 31 dicembre 1977) è un rapper, cantante e ballerino sudcoreano, meglio conosciuto con il nome d'arte PSY (Coreano: 싸이). È famoso in Corea per le coreografie comiche e colorate che accompagnano le sue canzoni e per il suo senso dell'umorismo. Ha raggiunto la popolarità a livello globale con la canzone Gangnam Style.
Nel video (clicca), PSY si esibisce in un ballo che simula una cavalcata, inserendo tale coreografia in vari contesti, alcuni dei quali molto originali. 
PSY nasce il 31 dicembre 1977 nel Distretto di Gangnam a Seul, capitale della Corea del Sud. Dopo aver frequentato la scuola elementare Banpo, la scuola media Banpo e la scuola superiore Sehwa, si trasferisce negli Stati Uniti per l'università: frequenta contemporaneamente la Boston University e il Berklee College of Music.

GANGNAM STYLE 강남 스타일 (testo)
Oppan gangnamseutail
Gangnamseutail

Najeneun ttasaroun inganjeogin yeoja
Keopi hanjanui yeoyureul aneun pumgyeok inneun yeoja
Bami omyeon simjangi tteugeowojineun yeoja
Geureon banjeon inneun yeoja

Naneun sanai
Najeneun neomankeum ttasaroun geureon sanai
Keopi sikgido jeone wonsyat ttaerineun sanai
Bami omyeon simjangi teojyeobeorineun sanai
Geureon sanai

Areumdawo sarangseureowo
Geurae neo hey geurae baro neo hey

Areumdawo sarangseureowo
Geurae neo hey geurae baro neo hey

Jigeumbuteo gal dekkaji gabolkka

Oppan gangnamseutail

Gangnamseutail

Oppan gangnamseutail

Gangnamseutail

Oppan gangnamseutail

Eh- Sexy Lady
Oppan gangnamseutail

Eh- Sexy Lady
Ooo

Jeongsukhae boijiman nol ttaen noneun yeoja
Ittaeda sipeumyeon mukkeotdeon meori puneun yeoja
Garyeotjiman wenmanhan nochulboda yahan yeoja
Geureon gamgakjeogin yeoja

Naneun sanai
Jeomjanha boijiman nol ttaen noneun sanai
Ttaega doemyeon wanjeon michyeobeorineun sanai
Geunyukboda sasangi ultungbultunghan sanai
Geureon sanai

Areumdawo sarangseureowo
Geurae neo hey geurae baro neo hey

Areumdawo sarangseureowo
Geurae neo hey geurae baro neo hey

Jigeumbuteo gal dekkaji gabolkka

Oppan gangnamseutail

Gangnamseutail

Oppan gangnamseutail

Gangnamseutail

Oppan gangnamseutail

Eh- Sexy Lady
Oppan gangnamseutail

Eh- Sexy Lady
Ooo

Ttwineun nom geu wie naneun nom
Baby baby
Naneun mwol jom aneun nom

Ttwineun nom geu wie naneun nom
Baby baby
Naneun mwol jom aneun nom

You know what I'm saying

Oppan gangnamseutail

Eh- Sexy Lady
Oppan gangnamseutail

Eh- Sexy Lady
Oppan gangnamseutail

arti marziali

Come in molti paesi asiatici anche in Korea si sono sviluppate le arti marziali.
Le Arti marziali coreane (Hangul: 무술 o 무예, Hanja: 武術 o 武藝) sono le arti marziali che hanno avuto origine in Corea. Alcune arti marziali coreane maggiormente famose sono: hapkido, kuk sool won e il taekwondo. C'è stata una rinascita delle arti di spada coreana come pure del combattimento con il coltello e tiro con l'arco. In tempi moderni, le arti marziali coreane vengono praticate in tutto il Mondo. 

Le origini delle arti marziali coreane risalgono a circa 2000 anni fa, le più antiche erano un amalgama di stili di combattimento disarmato sviluppati dai tre regni rivali di Silla, Koguryo e Paekche, fino al IV secolo sempre in lotta tra loro.[1] In questi territori i giovani uomini erano addestrati nell'uso di tecniche corpo a corpo per sviluppare forza, velocità e capacità di sopravvivenza. Di questo periodo rimangono molte testimonianze sotto forma di affreschi e pitture murali ritrovate sul soffitto di alcune tombe reali risalenti ai primi secoli dopo Cristo, come in quella di Muyong-chong, appartenente alla dinastia di Koguryo. Le pitture mostrano diversi individui che eseguono tecniche molto simili a quelle usate nel taekwondo odierno[2]. Le arti marziali venivano generalmente chiamate subak, laddove il taekkyeon (letteralmente combattimento con le gambe) era il più popolare stile del subak, impiegato come pratica di confronto sportivo che si focalizzava sull'uso dei calci. Soprattutto nel regno di Goguryeo il subak si focalizzava sui calci, ma dal regno di Silla giunsero influenze nell'utlizzo di tecniche di mano.
La forte spinta al perfezionamento di tali tecniche di combattimento fu la necessità da parte dei tre regni coreani di addestrare l'esercito per combattere i pirati giapponesi che mettevano in ginocchio molti territori del paese. L'impulso fondamentale per la diffusione delle arti marziali nel paese venne allorquando il regno di Silla organizzò un esercito, con l'aiuto del regno di Koguryo per scacciare i pirati; per farlo venne creato un gruppo di guerrieri, scelti tra i nobili del regno, chiamato Hwarang ("uomo che fiorisce"). Coloro che dimostravano forte attitudine naturale venivano selezionati per allenarsi in questo corpo guerriero d'élite degli Hwarang. Si riteneva all'epoca che giovani con un talento per le arti e nella cultura avevano la grazia di diventare veri guerrieri. Costoro venivano istruiti tanto nelle arti marziali quanto nella filosofia, nella storia, nel pensiero del confucianesimo, nella moralità del buddhismo e negli sport equestri. Il loro allenamento militare includeva un utilizzo intenso di armi (fra cui scherma e arcieria), a piedi o a cavallo, così come lezioni in tattiche militari e nel combattimento disarmato basato sulle tecniche del subak.
Gli Hwarang a loro volta andarono in giro per il paese insegnando quest'arte e fondarono anche un'accademia militare chiamata Hwarang-do ("la via dell'umanità che fiorisce"), aperta principalmente per i membri della corte reale di Silla e ispirata dai cinque valori di Won Gwang della condotta umana, includenndo: lealtà, dovere filiale, fiducia, valore e giustizia.Grazie a questa cooperazione i tre regni furono unificati e il taekyon, che intanto continuava ad evolversi, diventò molto popolare tra gli usi e costumi della popolazione locale e nell'addestramento delle truppe.
Nonostante la ricca documentazione sulla storia coreana e nelle sue tradizionali arte marziali, notizie di queste svaniscono nell'oscurità durante la Dinastia Joseon. La società coreana divenne altamente centralizzata durante il periodo del confucianesimo coreano e le arti marziali in quest'epoca erano poco considerate in una società i cui ideali erano epitomati dai suoi re-studenti Pratiche formali di arti marziali tradizionali come il taekkyeon furono riservati per pratiche militari autorizzate. Pratica civile tuttavia persistette in alcuni strati della popolazione fino al XIX secolo.


Taekwondo (t'aegwŏndo 태권도)
Hapkido (hapkido 합기도)
Haidong gumdo (haedong kŏmdo 해동검도)
Hwa Rang Do (hwarangdo 화랑도)
Tae Soo Do (t’aesudo 태수도)
Junsado (chŏnsado 전사도)
Tang Su Do (tangsudo 당수도)
Taekkyon (t’aekkyŏn 택견)


Le arti marziali coreane vengono generalmente praticate in un dojang (도장), (quello che in giapponese è il dojo), con il quale alle volte ci si riferisce come ad un cheyukkwan (체육관 / 體育館, i.e., palestra). 
I praticanti indossano un uniforme o dobok (도복) con una cintura o tti (띠) legata intorno ad esso. Questa cintura di solito mostra il grado raggiunto da un praticante.
Un allievo solitamente inizia con la cintua bianca progredendo all'interno di una serie di cinture colorate, (che differiscono da stile a stile), prima di raggiungere la cintura nera. I gradi che precedono la cintura nera vengono definiti geup o kup (급), mentre ai gradi delle cinture nere ci si riferisce come dan (단).
In alcuni casi, per gli studenti di età inferiore ai 16 anni non vengono rilasciati i dan, ma piuttosto "pum" o poom (품) o gradi delle "giovani cinture nere". Alcuni stili usano delle strisce sulle cinture nere al fine di mostrare i dan posseduti dal praticante. Esso è un comune sistema che detiene nove gradi di geup e nove gradi di dan. Passano solo pochi mesi da un geup all'altro, mentre possono passare anni da un dan a quello successivo. La maggior parte dei termini di cui sopra sono identici a quelli usati negli stili giapponesi come lo judo e il karate, ma con i caratteri cinesi letti con pronuncia coreana, ma con poche eccezioni, (dobok e tti sono stati modificati per adattarli alla lingua coreana).
In alcuni stili, come il taekgyeon, il hanbok viene indossato al posto del dobok. Il collo a V di molti stili delle uniformi di taekwondo si presume che fu modellato dopo l'hanbok

domenica 20 gennaio 2013

ristoranti coreani a Milano

Ristorante coreano  Pub LEE’s
Viale Lombardia 32
20131 Milano M2 Piola, Bus 62
tel. 02 91 47 79 61
Email: info@lees.it
Sito Web: www.lees.it
Orari: 12:00~15:00 - 19:00~24:00
Menu a prezzo fisso per pranzo anche sabato e domenica chiuso lunedì  

Ristorante coreano HANA
Via Lecco 15 (ang. Via F. Casati)
20124 Milano (M1 Porta Venezia)
tel. 02 36 51 35 97 - 02 29 52 20 43 fax 02 20 24 13 62

Ristorante coreano GAYA
Via Scarlatti, 3 - Staz. MM Piazza Lima
20124 Milano
tel. 02 29 53 11 06
fax 02 29 40 08 30
Orari: 12:30~15:00 - 19:00~23:00 chiuso mercoledì, aperto anche domenica

Ristorante coreano GIN MI
Via G. Paisiello, 7 20131 Milano
tel. 02 29 51 63 94
Orari: 12:00~15:00 - 19:00~23:00 chiuso domenica

venerdì 18 gennaio 2013

corsi di lingue

A Milano a parte le lingue europee è difficile trovarne di altre, nonostante ciò a cercare bene specie per le lingue asiatiche si possono trovare delle buone scuole. Per chi desidera imparare il koreano, a Milano c'è una scuola privata che fa dei corsi serali sia di giapponese (c'è un altra scuola giapponese in via Arzaga 3 a Milano), che di cinese oltre che koreano si chiama:

Asian Studies Group - ASG
Via Bartolomeo Eustachi 9, 20129 Milano. 
Orari di apertura al pubblico - desk informazioni (previo appuntamento - associazione privata) 
lun - ven 9.30 -13-00 / 15.30 - 19.00
Apertura su richiesta per informazioni (appuntamento obbligatorio) sabato mattina ore 10.30 - 13.00
Orario inizio corsi serali dalle 18.30 in poi.
Tel: 0229513110 (in assenza di operatore, segreteria telefonica verificata quotidianamente)


DETTAGLI CIRCA IL PROGRAMMA DIDATTICO ASIAN STUDIES GROUP -
Modulo Didattico Introduttivo o livelli 2 - 3- 4 già perfezionati e disponibili presso la sede di Milano
Docenti madrelingua, qualificati.
- 12 settimane di corso + verifica finale di fine modulo
- 1 lezione di 2 ore da 50 minuti la settimana
- Verifica finale di 2 ore, scritta (dettato) e orale (self introducion - saluti e composizione di base)
- Accesso in mini gruppo di massimo 8 studenti
ORARIO: Gruppi di studio dalle ore 18.30 in poi o accesso al sabato mattina.
Per maggiori informazioni sul programma e confermare l'iscrizione al modulo didattico contattare l' organico docenti coreani.
Per contattare la scuola, scrivete a: info@asianstudiesgroup.net

cucina coreana

La cucina coreana ha molto in comune con la cucina giapponese e quella cinese. Questo perché nella sua millenaria storia è stata invasa da orde di Mongoli e per ben due volte annessa al Giappone. Di suo però ha aggiunto l'uso abbondante delle spezie. Circondata dal mare, il pesce assume una grande importanza nella dieta coreana ma ancor di più la carne, soprattutto quella bovina.

bulgoghi
Il bulgogi 불고기 (il mio piatto preferito), è il piatto di carne più conosciuto: sono fette di manzo marinate che vengono cucinate direttamente a tavola su di un braciere a carbone che ha la forma delle pettinature dei cavalieri mongoli.
(ma se non vi volete cimentare o non sapete come fare vi consiglio un negozietto a Milano in una traversa di via De Angeli che è sia negozio di generi alimentari che ristorantino minuscolo e take away e la proprietaria fa un bulgoghi favoloso ma piccantissimo)

sinsollo
Anche il sinsollo, di antichissima origine è molto popolare: si prepara con verdure, carni, pistacchi, noci, uova cotti tutti insieme nel brodo direttamente davanti agli ospiti nel braciere simile a quello del bulgogi.

kimchi
Le verdure però occupano il posto più importante nella alimentazione coreana. Non per nulla il piatto nazionale e il kimchi che compare sempre in tutti i pasti ed è a base di cavolo, cipolle, rape ed ogni altro tipo di verdure di stagione insaporite da abbondanti dosi di pepe e aglio, salate e messe a fermentare per settimane in recipienti speciali simili ai nostri orci.
Nei mesi estivi il kimchi fermenta velocemente quindi è pronto nel giro di pochi giorni. È meno salato di quello preparato in autunno, il kimjiang, a base di cavolo e che viene fatto in grandissimi quantitativi in quanto deve servire per tutto l'inverno. Ricchissimo di valori nutritivi ha un odore e sapore molto forti.

Il pasto coreano consiste in un piatto principale, di solito riso cotto a vapore, contornato da una minestra in brodo, piatti a base di carne, pesce e verdure. Servito su un tavolino basso ogni piatto si degusta con l'aiuto delle bacchette o di un cucchiaio. I piatti vengono serviti contemporaneamente (come in Giappone) e per bere oltre al tè i coreani amano molto la birra, ovviamente locale, che si accompagna bene a qualsiasi loro piatto. Il takju e lo yakju sono dei vini estratti da cereali dai sapori abbastanza particolari che tendono a inacidire con la stagione calda. Da non perdere assolutamente il soju una fortissima grappa.
BON TON
È considerata cattiva educazione incominciare o finire di mangiare prima dell'ospite più anziano.
Le bibite vanno versate tenendo la bottiglia con entrambe le mani e se il vostro ospite è lui a versarle, dovete porgergli la coppa tenedola con entrambe le mani.
Se siete invitati da qualcuno è molto apprezzato tutto quello che viene dall'Italia.
Farete una ottima figura se, prima di iniziare a mangiare, dite alla padrona di casa "Jal Muk Get Sup Ni Da" (Avrò un ottimo pasto) e poi alla fine "Jal Muk Ut Sup Ni Da" (Ho avuto un ottimo pasto).
A differenza che per cinesi e giapponesi il riso va mangiato con un cucchiaio o con le bacchette ma mai avvicinando la ciotola alla bocca ma come per i giapponesi, è cattiva educazione conficcare verticalmente le bacchette nella ciotola del riso.

sabato 12 gennaio 2013

le due bandiere

La bandiera della Corea del Sud è bianca con al centro uno Yin e yang rosso (sopra) e blu.
In ognuno dei quattro angoli del campo bianco è presente un trigramma differente dell'antico "Libro dei cambiamenti" (I Ching, chiamato "Yeok" in coreano).
In coreano la bandiera viene chiamata Taegeukgi.Venne disegnata nel 1882, durante il regno dell'Imperatore Gojong di Corea, da Bak Yeong-hyo, ambasciatore coreano in Giappone. Gojong proclamò la Taegeukgi come bandiera ufficiale della Corea il 6 marzo 1883.
Il simbolismo della bandiera deriva dalla filosofia taoista dello yin yang (pronunciato "Eum Yang" in coreano). Il campo bianco rappresenta la pace. Il cerchio rosso e blu è chiamato "Taeguk", l'origine di tutte le cose nell'universo, e tiene in perfetto equilibrio i due principi: il blu, ("Eum") rappresenta gli aspetti negativi del Taeguk, il rosso ("Yang") descrive gli aspetti positivi. Assieme, essi rappresentano un movimento continuo nell'infinito, con le due parti che si fondono in una.
I quattro trigrammi sono:
||| Forza (☰; geon (건; 乾) in coreano) = cielo (天);
|¦| Radianza (☲; ri (리; 離)) = fuoco (火), sole, e yang;
¦|¦ Gola (☵; gam (감; 坎)) = acqua (水), luna, e yin;
¦¦¦ Campo (☷; gon (곤; 坤)) = terra (地). Nella filosofia cinese, i trigrammi, presenti nel Bagua, sono correlati ai cinque elementi: fuoco, acqua, terra, legno e metallo.

La Bandiera della Corea del Nord venne adottata l'8 settembre 1948.
La famosa stella rossa del comunismo è presente in questa bandiera su un disco bianco, che si può correlare al simbolo dello yin yang, che è un simbolo usato nella cultura coreana.
Il colore rosso della banda centrale rappresenta il patriottismo rivoluzionario. Le strisce blu connotano: "L'aspirazione del popolo coreano a unirsi con i popoli rivoluzionari di tutto il mondo e combattere per la vittoria degli ideali di indipendenza, amicizia e pace". È usata come bandiera di comodo.
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