lunedì 11 febbraio 2013

il festival del ghiaccio :)

Anche in Corea del Sud, come in Cina, ogni anno si tiene un importante festival dedicato al ghiaccio, stiamo parlando del Hwacheon Sancheoneo Ice Festival. Questa manifestazione si tiene nella contea di Hwacheon, sul fiume ghiacciato Bukhangang, e ospita oltre un milione di persone.
Durante l'evento si svolgono molte attività legate agli sport invernali e non solo, come ad esempio il calcio sul ghiaccio, la pesca e la gara di sculture di ghiaccio.
Di particolare rilievo la pesca che viene effettuata anche a mani nude. In pratica il fiume viene forato per dare modo ai partecipanti di poter prendere i pesci, nello specifico le trote di acqua dolce che sono numerose, una volta pescati questi vengono mangiati anche crudi, o in alternativa cotti sulla griglia. La contea di Hwacheon è una delle più fredde dell'intera Corea, per questo è il luogo adatto per ospitare il festival.

la scuola

In Korea come in Giappone per entrare all'università c'è il famigerato test di ammissione College Scholastic Ability Test, che oltre ad essere il momento più importante nella carriera scolastica di tutti coreani, è anche dannatamente difficile. 
In Korea la tipica giornata dello studente, dalle elementari alle superiori indifferentemente, funziona allo stesso modo: 
inizio delle lezioni ordinarie alle 8, che tra ore regolari, recupero e revisione, terminano alle 18; Alle 18 circa in quasi tutta l'Asia (anche in Giappone è cosi) si cena e appena terminata la cena si va nelle hagwon, istituti privati per la formazione extrascolastica, dove si rimane circa fino a mezzanotte-l'una di notte, e il giorno dopo si ricomincia da capo.
E' stato calcolato che uno studente coreano all'ultimo anno di liceo, cioè quando è vicina la fatidica prova di ingresso all'università, dorme meno di 5 ore e mezza a notte ed ha meno di un'ora di tempo libero al giorno il che porta a varie conseguenze, alcune positive ed altre un pò meno. 
Tra i lati positivi, la Korea ha il maggior numero di persone in possesso di diploma ed anche di laurea dei paesi OCSE, quindi l'alfabetizzazione è ad un livello davvero elevatissimo; i rendimenti scolastici sono al top delle classifiche internazionali, il corpo insegnanti è giovane e ben preparato, oltre ad essere rispettato dalla società. 
Tra i lati negativi, il voto di uno studente ha un'importanza tale da superare anche l'apprendimento e lo sviluppo della persona in sè; le famiglie ossessionano i figli sull'importanza del successo scolastico sopra ogni altra cosa, ritenuto fondamentale per compiere il "salto sociale"; i costi per accedere alle scuole private sono elevati e se non ci si prepara adeguatamente si rischia di fallire il test universitario e finire in un istituto mediocre, condannandosi ad una vita di frustrazioni per la bassa mobilità che caratterizza il mercato del lavoro coreano. 
Drammaticamente elevato è anche il numero di suicidi tra i giovani, che non riescono a reggere tutto lo stress che gli viene addossato dalla società e dalla famiglia, inoltre, nella scuola coreana ci sono soltanto test a risposte multiple, la cui preparazione richiede studio puramente a memoria, e quindi non si spingano gli alunni al confronto ed alla discussione, oltre che all'argomentazione delle proprie opinioni. Chi becca più crocette esatte vince.

sistema scolastico

ragazzini delle elementari alle prese con i computer.
Dal punto di vista amministrativo, l'istruzione in Sud Corea è suddivisa in tre livelli: 
livello nazionale - Ministero dell'Istruzione
livello metropolitano e provinciale - Uffici dell'istruzione 
livello delle contee - Uffici distrettuali dell'istruzione. 
Anche per quanto riguarda il finanziamento dell'istruzione pubblica esistono tre livelli: finanziamento governativo, finanziamento dei governi locali, finanziamento privato. 
Le principali fonti di finanziamento dell'istruzione pubblica derivano dai contributi del governo centrale e dalle tasse di iscrizione. 
Il governo centrale si assume il costo degli insegnanti per la scuola obbligatoria. Il sistema scolastico della Repubblica di Corea segue lo schema 6-3-3-4, formato dalla scuola elementare (dal primo al sesto grado), dalla scuola media (dal settimo al nono grado), dalla scuola superiore (dal decimo al dodicesimo grado) e poi dal “junior college”, dal “college” o dall'università. Le scuole superiori si dividono in generiche (simili al nostro liceo) e tecniche. 
I “junior college” offrono due o tre anni di corso, mentre i “college” e le università offrono quattro anni di corso. L'istruzione prescolastica non è compresa nel sistema scolastico formale, ma è considerata molto importante. 

domenica 10 febbraio 2013

ebanisteria

Le case coreane tradizionali hanno in genere poche stanze e le camere sono piccole e con il soffitto basso (normalmente meno di 2 metri) perché gli inverni sono molto freddi e si fa prima a scaldare un ambiente con un volume d'aria limitato. I soffitti bassi non danno fastidio perché nelle stanze ci si siede sul pavimento, riscaldato quando fa freddo. Il pavimento naturalmente è sempre tenuto pulitissimo ed è morbido al tatto perché è foderato di carta gialla impermeabilizzata. Anche per dormire si usa il pavimento su cui si stende un materassino che durante il giorno viene poi tolto e messo in un armadio a muro. Per questo motivo, i mobili coreani tradizionali non sono grandi come i nostri.
Sono di solito mobili piccoli, ma raffinati: il mobile più comune è un tavolino basso, normalmente con intagli in madreperla (detto soban), che viene portato nella stanza quando ce n'è bisogno, per esempio per i pasti, già imbandito a mo' di vassoio.
La lanterna illustrata qui sopra,  risale a circa 200 anni fa ed è costruita in bambù. Misura 12,7 x 12,7 cm di base e 28 cm in altezza ed è esposta a Seul nel museo del Folclore e dell’Arte nel palazzo Kyŏngbok. 
Talvolta nelle camere si trova uno stipo in legno per riporre i vestiti, costruito con una lavorazione accurata, ma si tratta di tutte cose piccole e leggere, che si possono spostare con facilità. Gli artigiani del legno del passato profondevano tutta la loro arte, quindi, in oggetti piccoli e di uso comune.
I mobili grandi e pesanti come i nostri armadi, ad esempio, non sono comparsi che di recente, quando si sono costruite case all'occidentale.
Il tavolino per i pasti, illustrato a destra, risale al 19º secolo e misura 48 cm in diametro e 33 cm in altezza. È un tavolino “con le zampe di tigre” perché le gambe assomigliano a quelle della tigre.
La parte superiore, in legno di olmo, ha la parola “longevità” intarsiata in centro, circondata da figure di pesci, onde, nuvole, con il sole, il tutto in madreperla.
I due segmenti che uniscono a due a due le gambe del tavolino servivano a due scopi: a far sì che le punte delle gambe non rovinassero il pavimento delle camere, che è abbastanza delicato, e in secondo luogo ad appenderlo a un chiodo su una parete in cucina, quando non era in uso, come d'altronde si fa ancora oggi.

Il mobiletto a quattro piani qui a sinistra è decorato con corno di bue, è del 19º secolo e misura 53 cm in larghezza, 31 cm in profondità e 96 cm in altezza (museo dell'Università femminile Ewha, (Seul).
Ognuno dei piani di questo mobiletto usato per riporvi la biancheria è decorato con differenti simboli della longevità.
Il semplice disegno dei cardini in ottone dei quattro gruppi di sportelli è in armonia con l'elaborato disegno delle superfici in corno di bue dipinte.
È chiamato mobiletto “a capoletto” perché di notte veniva posto, sul pavimento di fronte a questo mobile, un materassino morbido per dormire. Ricordiamo che, in Corea, una camera aveva più funzioni: di giorno era il nostro “soggiorno”, all'ora dei pasti diventava la “sala da pranzo” (dove, di solito, consumava i pasti il marito mentre la moglie mangiava in cucina) e di sera si trasformava in “camera da letto”.
Ci si sedeva e ci si coricava direttamente sul pavimento, sempre pulitissimo e riscaldato.

Scatola per contorni kujŏlp'an (clicca x vedere come veniva riempito) del 19º secolo. Diametro 24 cm, altezza 8 cm (museo Università Koryo).
In ogni sezione di questa scatola, che veniva usata da una famiglia altolocata, si poneva un diverso cibo: pesciolini, verdure, alghe, germogli di soia, e così via. La scatola esterna è ottagonale e ognuna delle parti è unita alle altre con legami in metallo. La lacca nera all'esterno e la lacca rossa all'interno doveva rendere più appetitoso il cibo.
Nella foto a sinistra, piccola scatola portavivande del 19º secolo dalle dimensioni molto contenute: 20 x 12,5 x 12 cm.
È costituita da due parti unite fra loro con cardini posti sul retro. Ognuna delle parti contiene due cassetti, con due fori di ventilazione su ciascun lato: i fori servivano anche per spingere fuori i cassetti.
I cardini e gli elementi di fissaggio sui bordi sono sia funzionali che ornamentali.

mestieri

In una cultura fondamentalmente diversa dalla nostra è lecito aspettarsi di trovare mestieri e forme di artigianato locale che differiscono molto da quanto si riscontra in Italia.
Alcuni di questi artigiani hanno raggiunto nel tempo un altissimo grado di perfezione nella costruzione di particolari oggetti tipici, tanto da meritarsi il titolo di “tesoro nazionale vivente”.
Fra i mestieri che non si riscontrano qui da noi ricordiamo la costruzione di flauti di bambù per l'orchestra di musica di corte, non solo costruiti a mano, ma fatti su misura per il singolo musicista, la costruzione e decorazione dei tamburi da cerimonia, la fabbricazione di cappelli di crine di cavallo, la preparazione della carta di riso che nelle case tradizionali sostituisce le tende e spesso anche i vetri alle finestre, la manifattura delle scarpe tradizionali di paglia o di stoffa, l'ebanisteria specializzata, la decorazione in madreperla dei vasi, l'incisione di timbri in pietra e avorio, e tante altre arti che da noi non sono mai comparse.
Come si nota dalle figure, i coreani a casa e nei loro laboratori artigianali lavorano quasi sempre seduti a gambe incrociate sul pavimento, che nella stagione invernale è riscaldato. Naturalmente il pavimento, che è foderato di vari strati di carta gialla resistente e impermeabilizzata, o che è di legno nei laboratori e nelle verande, è mantenuto scrupolosamente pulito e si entra in casa togliendosi le scarpe e lasciandole nell'ingresso come si fa in Giappone.
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